Sei arrivato così, in un momento no della mia vita.
Una di quelle vite in cui sembra di stare sulle giostre.
Hai presente? I calcinculo dei bambini. Giri giri giri.
Come in alto così in basso.
Non riesco a parlare, ad entrare in contatto con le persone.
Non riesco a farmi capire, a farmi sentire.
Ho pensato a tante cose, ultimamente.
Ho pensato a come farmela passare.
Mi sono detta "se non riesci a scrivere le tue storie, scrivi quello che vuoi".
Mi sono detta "non lo scoprirà mai nessuno".
Mi sono detta "puoi essere chi vuoi. Puoi finalmente essere te".
Ma non è così facile.
Mi sembra di avere il cervello nel cranio di qualcun'altro.
Ed il mare negli occhi.
E la bocca chiusa. Cucita.
Come quelle delle bambole.
Eppure parlo.
Mai di cose vere.
Mai di cose importanti.
Mai davvero di me.
Ho pensato all'abisso.
Nietzsche diceva una cosa che suonava tipo così "se guardi troppo a lungo nell'abisso, l'abisso guarderà dentro di te".
Ma come fare quando l'abisso lo si ha dentro?
Quando non si sente, ma si è, il vuoto?
Un foglio bianco stropicciato.
Una foglia d'estate, che se ne sta sul suo ramo fragile e precaria come se fosse inverno.
Quando si è allo stesso tempo il punto più alto e quello più basso?
Non lo so.
Non lo so ancora.
Ci devo pensare.
E me ne sto qui.
Sotto i pioppi.
Con questi pollini bianchi che cadono sopra di me come neve e non mi fanno respirare più.
Ho pensato alla morte.
A quella morte che non mi fa più paura fin da quando a dieci anni ho capito che lei se n'era andata.
Ho pensato che mi fa paura l'indifferenza, a me.
L'indifferenza che circonda tutto e tutti.
Non mi fa paura morire, mi fa paura farlo da sola.
In mezzo ad una strada, o come un cucciolo, dentro ad un trasportino bagnato per cani.
Senza poter muovere le gambe.
Le braccia.
Senza poter chiedere aiuto.
Già, l'indifferenza.
Il vuoto.
La solitudine.
Chi non ne ha paura?
Forse, chi non l'ha provata sulla pelle.
O forse, chi l'ha già provata ed è sopravvissuto.
Non lo so.
Ci devo pensare.
Penserò molto, in questi giorni.
Forse mi servirà.
Grazie per avermi ascoltata.
Sempre tua.
Cleo
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